
Indagine a luci rosse e guai seri per il cronista più imprevedibile d’ItaliaNon bastasse la complessità dell’indagine su un duplice omicidio dai contorni oscuri e inquietanti, la procuratrice Giulia Dal Nero e il commissario Gaetano Baldan sono costretti ad arginare anche le scomposte e imprevedibili mosse di Riccardo Ranieri. Coadiuvato dall’affascinante collega Cristina Santi, il giornalista si ritrova infatti a sua insaputa al centro di una sanguinosa contesa tra clan per il dominio del mercato della prostituzione. Tra errori, omissioni e situazioni che definire imbarazzanti è riduttivo, come suo costume Riccardo sfrutta ogni possibilità, anche la più remota, per ficcarsi in un mare di guai. Intanto la mantide, guidata dal proprio istinto, mette in scena il crudele rito dell’accoppiamento.
Dettaglio del libro
Titolo del libro: La primavera della mantide (Riccardo Ranieri Vol. 8) PDF
Categoria del libro: Libri,Gialli e Thriller,Mistero
Dimensioni file=1531 KB
Lunghezza stampa=330
Venduto da=Amazon Media EU S.à r.l.
Che dire, FMR ha fatto centro ancora una volta, almeno con me. Libro ben costruito, con una trama complessa ma chiara, un ottimo ritmo narrativo, e un protagonista che fin dal primo libro ho amato tantissimo.Ho riso di gusto in tanti tratti del racconto, ma il tema della prostituziine è stato trattato con garbo, ma senza sconti per nessuno, in maniera diversa dal solito, con una pluralità di punti ti di vista e con tanti spunti di riflessione. Bravo RivaltaRiccardo è assolutamente divino nel collezionare figuracce o mettermi nei guai. La sua determinazione, il suo intuito e le sue direttive morale ne fanno un personaggio completo, simpatico e molto realistico.Bella la sua indagine, appassionante. Bello, romantico e spassoso il suo interagire con Giulia.Tanti i personaggi minori, per me una sfida visto che faccio una fatica immensa a ricordare i nomi.Il libro può anche essere letto da solo , ma perché privarsi di leggere tutta questa divertentissima serie? 5 stelle
Ogni volta una conferma, uno stile che è diventato ormai inconfondibile, una trama convincente e non banale, una lettura avvincente e piacevole al tempo stesso. E la capacità non comune di trattare con profondità e delicatezza argomenti delicati. A chi ancora non si è avvicinato ai romanzi di Rivalta consiglio di cuore di farlo, per ridere delle disavventure di Ranieri e affezionarsi ad ogni singolo personaggio, compreso il vicino di casa genuino e un po' impiccione e il gatto vietcong Ragù.
No, mi spiace: nonostante la simpatia dei personaggi principali – e anche di alcuni fra i secondari- e l’importanza dell’argomento di fondo, che l’autore sa trattare seriamente ma anche con l'opportuna leggerezza, e gliene va dato atto, è intreccio che non tiene , questa almeno è stata la mia impressione, come se Rivalta non avesse messo abbastanza cura nel ‘costruirlo’. Nonostante ciò è proprio la simpatia dei personaggi a farci andare avanti nella lettura : la Pechinese , pur con uno spazio ridotto rispetto ai romanzi precedenti, è ancora in grado, sulla sua moto, di risollevare le sorti della vicenda, e Cristina, con quel rossetto color fuoco di ciliegia”.. e il nostro Ranieri (quei pasticcini in carcere!) e il vicino Giuseppe.. Ranieri è un personaggio d’oro, e l’autore questa volta non gli ha dato lo spazio narrativo che merita. Vedo comunque che si prepara un seguito: che leggerò!Lo consiglio solo a chi ha seguito la serie, e vuole leggerli proprio tutti.
Ho fatto fatica a leggerlo. Ragù sparisce. Giulia viaggia per conto proprio e ha un peso notevole nella vicenza. Ranieri si trova un po' relegato e quello che emerge sono i vizi, la goffaggine , la "sfiga", facendolo sembrare in molte pagine quasi una macchietta di se stesso. Un po' come è avvenuto nel precedente. Insomma il giallo non è mai statto avvincente e spasmodico, bene o male si capisce dove si va a parare. Se mi si svilisce la figura di Ranieri è finita: dov'è il bell'uomo intrigante e intelligente, imbranato golfista dei primi romanzi? mi manca. In questo libro, poi, si sono creati troppi rivoli paralleli (non ne cito per evitare anticipazioni), ma si parla più di personaggi-caricatura, che di eventi e tracce. Non mi ha divertio.
La scrittura è divertente, accattivante e sempre ironica, coma ci ha abituato ormai da tempo l’autore, ma la trama scricchiola un po’. Oppure dovrei dire che: nonostante, la trama si riferisca a fatti che dal ounto di vista del lettore di gialli, dovrebbero essere più accattivanti, io personalmente l’ho trovato più debole e scricchiolante dei precedenti.
Commenti
Posta un commento