
Il suicidio di un operaio appena licenziato e un imprenditore privo di scrupoli trovato assassinato con un colpo di pistola alla nuca. E poi c’è l’Alcyon, una goletta un po’ misteriosa, pochissimi gli uomini di equipaggio, niente passeggeri, la zona di poppa larga abbastanza per fare atterrare un elicottero. Per Montalbano a Vigàta tante gatte da pelare e il suo commissariato da difendere: qualcuno infatti sta tentando di farlo fuori… Un giallo d’azione, quasi una spy story dove si intrecciano agenti segreti, FBI e malavita locale. E un commissario irriconoscibile, che stupirà i suoi lettori.
Dettaglio del libro
Titolo del libro: Il cuoco dell'Alcyon (Il commissario Montalbano Vol. 30) PDF
Categoria del libro: Kindle Store,eBook Kindle,Letteratura e narrativa
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Lunghezza stampa=183
Venduto da=Amazon Media EU S.à r.l.
una mezza delusione, anzi tre quarti di delusione.da molti anni ormai compro montalbano più per affetto e tradizione che per altro, preferisco di gran lunga i romanzi "storici" di vigata.ma pur con alti e bassi sono sempre storie piacevoli, questa no.fin dall'inizio qualcosa stride, abbiamo chiuso il montalbano 2018 con livia che lascia salvo (con salvo che costringe livia a lasciarlo, in realtà comportandosi abbastanza da strz) e montalbano 2019 piglia e va passare un po' d oiorni a boccadasse, dove i due vanno d'amore e d'accordo.vero è che camilleri ha sempre detto che le storie non seguono un preciso ordine cronologico, ma mi è parso troppo.la storia poi, senza vita, senza sprizzi né sprazzi: noiosa e tirata per le lunghe, avrebbe potuto essere uno dei racconti delle raccolte sellerio e forse avrebbe avuto un senso.la verità la rivela camilleri in un post scriptum: era una sceneggiatura in un cassetto, che è stata rivista e risistemata perché diventasse un libro di montalbano.e mi dispiace contraddire camilleri, che se ne dichiara soddisfatto: notte persa e figlia femmina, per me.aspetto il 2020...
È un appuntamento, questo con Montalbano, alquanto insolito. Ad un tratto la trama assume le caratteristiche di una sceneggiatura d'azione cui non siamo abituati, seppure l'umanità del protagonista e del suo fido Fazio emerga preponderante. In una nota, Camilleri spiega cone abbia riadattato una sceneggiatura per una coproduzione non andata in porto in un nuovo libro di Montalbano. Quello che non convince è proprio il contesto in cui si muove il commissario, difficile da immaginare in tali scenari. Resta sempre un capitolo interessante che aggiunge nuove sfumature ad un protagonista molto amato.
Stupisce sempre Camilleri, questo grande, grandissimo uomo e scrittore. Ha sempre grandi idee, si batte sempre per grandi ideali, spera sempre, per nipoti e pronipoti, un mondo migliore, ben lontano e diverso dalle miserie dell’epoca corrente. Con “Il cuoco dell’Alcyon” ci riserva un’ennesima sorpresa. Ha riesumato da un passato non troppo lontano (dieci anni circa) il canovaccio di una sceneggiatura cinematografica (una coproduzione italo-americana, non andata a buon fine) e, aggiustandola sapientemente, ne ha ricavato un nuovo romanzo sul commissario Montalbano, il trentesimo della serie, forse uno dei migliori. Devo subito dire che si tratta di una storia avvincente, diversa dalle solite, una storia che non lascia momenti di pausa, narrata con una verve insolita e spumeggiante, piena di novità e di sorprese. Intanto c’è un viaggio di Montalbano a Boccadasse dall’eterna fidanzata Livia, un incontro, salvo qualche doveroso chiarimento, senza incomprensioni e litigi, che fa ben sperare per un sereno futuro. Non basta: il commissario viene addirittura sollevato dall’incarico, invitato a prendersi periodi di ferie e sostituito da un nuovo dirigente, il tutto senza spiegazioni e nello sconforto dei fidati collaboratori Fazio, Mimì Augello e Catarella. Ma c’è di più: arriva a Vigata addirittura un investigatore siculo-americano dell’FBI, perchè, ed ecco l’intrigo principale della vicenda, va e viene un misterioso veliero, con un altrettanto misterioso equipaggio ed occasionali ospiti internazionali ben poco raccomandabili. Va da sé che Montalbano, in congedo solo per uno stratagemma accuratamente studiato , diventa l’eroe di quello che doveva essere un film di successo, e che si è invece tradotto in un romanzo giallo da togliere il fiato
Aspetto ogni anno con impazienza la pubblicazione di una nuova avventura di Montalbano e come accade sempre, l'attesa vale la pena.In questo romanzo troviamo un Montalbano più votato all'azione che alle indagini,una storia dal taglio cinematografico,come confermato in nota dall'autore, che mi ha riportato alla memoria le serie americane e inglesi degli anni 70 e 80.Montalbano e Fazio come Sinclair e Wilde opportunamente rivisitati alla siciliana.Ringrazio Camilleri per averci regalato un Montalbano più in forma che mai.
Che delusione, sicuramente il peggiore "Montalbano" mai letto.Ma siamo sicuri che sia un Camilleri originale??La storia - anche come sceneggiatura per un film - è assolutamente di serie C e tutti gli interpreti, con le loro fisionomie ben delineate nel corso degli anni, appaiono delle controfigure o peggio delle caricature di loro stessi.Come non sottolineare il farsesco finale e l'esibizione alla Tom Cruise del nostro anziano commissario che con...abili strategie sgomina un'intera congerie di delinquentoni…??Meglio evitare di leggerlo.
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